Una poesia di Cardarelli che è un pretesto per iniziare una meditazione esistenziale.
“Non so dove i gabbiani abbiano nido
ove trovino pace.
Io sono come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come anch’essi amo la quiete,
la grand quiete marina.
Ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.” (Gabbiani, 1942 tratto da Poesie.)
Il poeta guarda il volo dei gabbiani e pensa alla propria vita. Non conosce dove i gabbiani siano diretti, la loro meta , li vede sempre in movimento. Il volo degli uccelli è incredibilmente simile a quella che è la sua vita: i gabbiani sono quindi un simbolo, una metafora, di se stesso.
La lirica testimonia la dolorosa condizione di chi si avvicina alla felicità, senza mai afferrarla.
Il grido dell’autore è quello di chi vorrebbe vivere la vita con serenità, ma “il mio destino è vivere balenando in burrasca”.
In questo senso è la forza bruta e misteriosa del destino a vincere quelli che sono i suoi desideri.
Noi diremmo che probabilmente l’autore sceglie il proprio destino e a quello si lascia andare.
Ho deciso di pubblicare questa poesia perchè ritengo che sia molto evocativa, ritengo che ognuno possa riuscire a vedere delle comunanze con quanto narra l’autore.
Mi piace immaginare che ci si possa fermare, con il naso all’insu, vedere qualcosa nel cielo ed iniziare a pensare a noi e alle nostre vite!