“Siate sinceri: a voi non è mai passato per il capo di volervi veder vivere. Attendete a vivere per voi, e fate bene, senza darvi pensiero di ciò che intanto possiate essere per gli altri; non già perché dell’altrui giudizio non v’importi nulla, ché anzi ve ne importa moltissimo; ma perché siete nella beata illusione che gli altri, da fuori, vi debbano rappresentare in sé come voi a voi stessi vi rappresentate.”
(L. Pirandello – Uno, nessuno e centomila)
Che ruolo giocano “gli altri” nelle nostre vite?
Quanto contano per noi?
Stamattina mi sono svegliata con questo pensiero che mi piacerebbe approfondire insieme a voi. Sarebbe bello se qualcuno rispondesse, nella sessione commenti del blog, a queste domande. Sarebbe interessante raccogliere le vostre voci e legarle insieme in un discorso più ampio e generale.
Il post di oggi è questo: un invito a rispondere a queste domande per aiutarmi a costruire il prossimo articolo.
Grazie a tutti quelli che mi aiuteranno.
4 Commenti
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Gli altri nella mia vita contano parecchio. Certo, gli “altri” non sono un’unica categoria per me, devono essere fatte delle distinzioni. Nell’ambito familiare, ad esempio, gli altri hanno un ruolo fondamentale. Non potrei prendere decisioni di alcun tipo senza valutare effetti e conseguenze sui miei affetti familiari. questo non significa che le mie azioni siano completamente vincolate, significa invece che penso ed agisco dopo attente riflessioni.
Poi vengono gli amici, quelli veri naturalmente. Per me gli amici sono fondamentali non posso nemmeno pensare di non averne! Sono un punto di riferimento che non trascuro mai. Sono dell’idea che più dai e più ricevi dagli amici. Non ho mai creduto che gli amici “si vedono nel momento del bisogno”, gli amici al contrario ci sono sempre nel bene e nel male.
Poi vengono gli altri, si gli altri non classificabili e per questo meno importanti!
V. -
Davvero una bella domanda. Ho visto una mostra giusto l’altra settimana a Milano, si chiama “Cassandra – Le idee del 2001 e i fatti del decennio” ne parlo qui http://www.silviabarone.it/cassandra-palazzo-della-ragione/ che mi ha fatto pensare molto a come mi pongo nei confronti degli altri e quello che succede loro. In questa mostra vengono spiegati molti fatti importanti, spesso gravi che hanno coinvolto gli “altri” durante il precedente decennio.
I media ne hanno parlato ma nel caos delle notizie quotidiane si perdono i significati più profondi e, spesso, eccetto l’evento che ha fatto ‘notizia’ perdiamo i risvolti e come le storie vanno a finire sul serio. E qui mi verrebbe da dire: quanto siamo capaci di interessarci veramente a ciò che accade agli altri? Credo che se ci sforzassimo un pò più seriamente a capire gli altri, potremmo risolvere molte delle problematiche che affliggono la società odierna, magari proprio con il dialogo.
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Veronica e Silvia sottolineano due differenti aspetti relativi al tema del giorno ovvero “Quanto contano gli altri”.
Veronica sottilinea l’aspetto soggettivo della relazione, il significato che essa le attribuisce.
Silvia fa un discorso più ampio, generale, sociale.
Voi invece? Cosa ne pensate?
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Quanto contano gli altri? Esattamente tutto e nulla.. Non credo nella solitudine assoluta dell’ uomo perchè in natura siamo nati in branco..per sopravvivere.. anche se spesso “gli altri” amplificano solitudine, insicurezze, disagi e competizione..le amplificano a volte in maniera del tutto involontaria..allo stesso modo senza “gli altri” ci perderemmo le gioie della vita quotidiana e degli eventi inaspettati come l’ amore profondo o fugace .. gli altri insomma come specchio e bussola di riferimento di noi stessi soprattutto quando bisogna correggere il tiro delle proprie azioni..e a volte quando si incontrano persone peggiori di noi ci fanno capire quanto siamo fortunati ad essere così… Semplicemente noi!