Riflettevo sui rapporti, in particolare sui rapporti genitori-figli e mi è sorta spostanea una domanda: Ma siamo in grado di comunicare con i nostri figli? I nostri figli sanno comunicare con noi?
Prima di tutto: la parola comunicare cosa significa?
Comunicàre: da latino communicàre- rendere in comune- far altri partecipe di una cosa; dare notizia; ragguagliare.
Far altri partecipe di una cosa, rendere comune… siamo ancora capaci di farlo?
Da quando lavoro in privato, nel mio studio di psicologia e psicoterapia a Brescia mi è capitato diverse volte di parlare con dei genitori che mi chiedono aiuto proprio per questo problema: non sanno comunicare con i loro figli.
Questo li rende il più delle volte arrabbiati, frustrati, amareggiati e appare chiaro fin da subito che con uno stato d’animo di questo tipo la cosa che meno verrà loro spontanea di fare è proprio quella di “fare partecipe gli altri di una cosa”.
Molto spesso ci troviamo in impasse con gli altri per motivi apparentemente molto semplici!
Se imparassimo a “spogliarci” dei nostri preconcetti, almeno qualche volta, saremmo in grado di ottenere molto di più da noi stessi e dalle nostre relazioni.
Se vogliamo iniziare davvero a comunicare con le persone dobbiamo iniziare a condividere i nostri pensieri e i nostri stati d’animo.
Per poter fare questo però è necessario iniziare a “permetterci” di sentire i nostri stati d’animo.
Siamo genitori è vero, ma siamo prima di tutto persone. I nostri figli imparano da noi. Come possono imparare a renderci partecipi dei loro sentimenti se non glielo insegnamo? E quale può essere il modo migliore se non quello di provare a fare questa esperienza insieme?